La stanchezza è inevitabile nelle ultime fasi di un evento di resistenza: sia in termini di affaticamento fisico, che di Fatica del Sapore…
Con Fatica del sapore si intende la possibilità, dopo numerose ore di assunzione, di non tollerare più i prodotti energetici: il sapore inizia a cambiare e il pensiero di mangiarne ulteriormente crea malessere sino a senso di nausea; anche se, rimane la consapevolezza che evitarne il consumo potrebbe determinare una riduzione di gCHO/h con effetto di calo energetico e riduzione della performance.
Da cosa viene questo fenomeno? E come gestirlo?
La Fatica del sapore è determinata dal fatto che i recettori sensoriali del sapore sulla lingua possono diventare meno reattivi allo stimolo, questo può verificarsi sia riguardo al gusto, che ad altri elementi simili, come ad esempio la consistenza, motivo per cui cambiare solamente il sapore del gel non è sempre la soluzione. Tutto ciò è legato ad un meccanismo adattativo: necessità degli animali di seguire una dieta varia al fine di ottenere nutrienti diversi necessari alla sopravvivenza.
Il momento in cui questa fatica del sapore inizia a presentarsi è molto soggettivo, motivo per cui il consiglio è cercare di notare quando si iniziano a verificare cambiamenti personali nelle preferenze di gusto durante le sessioni di allenamento, e quindi tenere conto di questo momento.
Riguardo all’assunzione di carboidrati e/o elettroliti in borraccia può essere utile avere sempre con se due borracce, di cui una con sola acqua per sciacquarsi la bocca dopo ogni sorso di prodotto dolce. Inoltre fare affidamento solo a fluidi per l’assunzione di elettroliti e per carboidrati potrebbe comportare un doppio rischio se/quando si verifica la fatica gustativa: disidratazione + calo energetico; utile quindi optare per una strategia nutrizionale che includa diverse forme di integratori / cibo.
Ulteriore aspetto importante corrisponde ad Anticipare: testare diverse forme in allenamento, per vedere quale è maggiormente tollerata e gradita (gusto, consistenza…); pensare anche ad alternative agli integratori: frutta disidratata, panini, coca cola, pezzi di banana, barrette…
La fatica del sapore rappresenta un limite spesso sottovalutato negli sport di endurance, ma può influenzare in modo significativo l’assunzione di nutrienti fondamentali per la performance. Comprendere questo fenomeno, osservarne i segnali in modo individuale, e pianificare strategie nutrizionali più varie e personalizzate, è essenziale per affrontare al meglio allenamenti e competizioni di lunga durata. Prevenzione, varietà e ascolto del proprio corpo diventano quindi strumenti chiave per non lasciare che il gusto diventi un ostacolo nella strada verso il traguardo.